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Vittorio è tornato
Giorgio Bertini
Il racconto è stato scritto per ricordare Vittorio, giovane senza fissa dimora che è morto nel suo campo, in attesa degli extraterrestri, nell’inverno del duemiladue e che ho avuto il privilegio di conoscere. Anche mia figlia Marta, che allora aveva otto anni, l’ha conosciuto e se lo ricorda ancora.
La narrazione fluisce attraverso lo sguardo di un bambino e cerca di narrare il dramma di molte persone che, pur vivendo ai margini del sistema sociale ed economico, hanno la grande capacità di reagire trovando anche il modo di aiutarsi vicendevolmente. La mente del bambino, come è normale che sia, mescola fantasia e realtà e le vicende che vengono raccontate sono un percorso di iniziazione al diventare grande.
Vittorio, pur nella consapevolezza che non c’è più, è sempre presente nella mente di Marco – il narratore – e di suo padre e svolge una funzione rassicurante e perfino salvifica.